9 settembre 2012

La costa nei secoli veneziani (1335-1797)

L'amministrazione veneziana, che presupponeva la tolleranza religiosa, etnica e culturale, si estendeva lungo tutta la costa e si basava su una serie di capisaldi cittadini e portuali. Ad un chilometro dal mare iniziavano i luoghi dei barbari delle montagne e dell'interno contadino.
I domini veneziani  nel 1494. Il completamento della
sovranità lungo la costa è databile al 1335.
La forza veneziana garantiva l'ordine solo sulla costa e senza di essa sarebbe stato il caos. La Repubblica incoraggiava morlacchi, albanesi, bošnjaki, croati, serbi, montenegrini a stabilirsi sulla costa: non era difficile incan- tarli, gli veniva data la terra e l’esenzione dalle tasse. Una costa sotto controllo signifi- cava per la Serenissima rotte commerciali sicure.
La politica economica di Venezia era spietata. L’Adriatico aveva cinquecento saline. Il sale bianco veniva imballato in sacchi sulla costa da Capodistria a Ulcinj, piombato e trasportato sulle galee a Venezia. Il sale marrone restava per gli indigeni. Anche i tronchi di quercia venivano numerati sul fusto e registrati.
A Buie e Umago la popolazione sapeva lo sloveno, così come a Capodistria sapevano il croato e non solo l’italiano. Così era ai tempi della Serenissima ed anche ai tempi dell’Austria felix.

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