21 ottobre 2017

La mussolera di Trieste

La mussolèra, ossia la venditrice di mussoli, le grosse vongole grigiastre che si annidano fra gli scogli del litorale triestino. Gli intenditori li degustavano dal vivo con una spruzzata di limone.
mussolera mussolo trieste
Il banchetto della mussolàra in un magistrale scatto di Ugo Borsatti, il
Cartier Bresson triestino, del 1955. Oggi sarebbe celebrato nei blog dei
cultori dello "street food" che letteralmente significa "cibo di strada" ma
che fa pensare al "cibo del popolo".
mussolera mussolo trieste
Questa sorta di "cozza chiara" vive attaccata agli scogli del litorale ed è
pescata agganciandola con un rampino metallico. 
"Il profumo del mare non si può riprodurre. Ma, in quel 27 novembre 1955, è davvero invitante: la mussolera, la venditrice dei saporiti frutti di mare, offre la "mercanzia" ai passanti. Il suo banchetto in via Sorgente è uno dei tanti sparsi in varie zone di Trieste: banchetti al femminile perchè i titolari sono sempre donne. Chissà perché è un mestiere cui i maschi non ambiscono. Caratteristica curiosa: ogni banchetto ha in dotazione un asciugamano, uno solo, per pulirsi dopo il pasto. Ma nessuno si scompone. Da allora sono passati quasi cinquant'anni. Eppure ancor oggi, chi vede la "mia" mussolera e il suo "ristorante" all'aperto e non è più giovanissimo, ricorda con rimpianto gli ottimi molluschi praticamente scomparsi. Un giorno sono in studio e scorgo un'anziana signora inginocchiata davanti alla vetrina in cui è esposta una copia della foto. Penso che possa star male e le chiedo: "Va tutto bene?" Senza neanche rialzarsi, si volta verso di me e, guardandomi dal basso in alto, mi dice con voce tremula: "Me par de sentir l'odor"." (dal sito www.ugoborsatti.it)

Nessun commento:

Posta un commento